Limena, si riempiono i territori vuoti
La logica del “vuoto da riempire” e del “facciamo cassa svendendo il territorio per il bene comune” ha avuto la meglio ancora una volta.
Martedì sera l’amministrazione Costa, con l’approvazione della variante al piano regolatore, ha ipotecato una vasta area del comune di Limena per la realizzazione di un nuovo centro commerciale. La scelta è stata portata avanti nel silenzio più totale, lavorando per mesi senza nessuna consultazione con i cittadini o le associazioni di categoria, che sono rimasti del tutto ignari.
Le aree che si trovano comprese tra due strade prima o poi sono destinate a essere “riempite” di case, capannoni o centri commerciali, le attività agricole sono soppiantate da altro. Sembra che l’iniziativa sia di pochi privati proprietari della maggior parte dell’area (circa 220.000 metri quadri) che hanno chiesto il cambio d’uso da terreno già a destinazione produttiva e/o direzionale in totalmente commerciale per grandi strutture di vendita, facendo in questo modo più che raddoppiare il suo valore. Sicuramente un bell’affare che, a detta del sindaco, porterà nelle casse del comune circa 10 milioni di euro da investire in scuole, palestre, ecc.... servizi ormai impensabili visti i bilanci sempre più magri, e posti di lavoro per un comune che sente il peso della disoccupazione.
Se i vantaggi sbandierati sono i 10 milioni da spendere e qualche posto di lavoro (tutto da verificare) dobbiamo anche pensare agli svantaggi, perchè quasi un quarto dell’area agricola a sud di Limena verrà occupata da un centro commerciale di dimensioni quattro volte le Brentelle ed è facile supporre che anche il resto del terreno molto presto sarà preda degli speculatori e finiti i soldi si cercherà di fare ancora cassa edificando ancora.
Sicuramente i commercianti di Limena (che non sono stati informati) verranno tagliati fuori da un centro commerciale che sa attirare anche quei pochi clienti locali.
I posti di lavoro verranno sicuramente occupati da un vasto bacino, non saranno sicuramente solo i limenesi a beneficiarne.
Strutture di questo genere comporteranno un considerevole aumento di traffico e di inquinamento, riducendo la qualità della vita dei Limenesi e offrendo il fianco ai fautori del GRA (Grande Raccordo Anulare di Padova) che troveranno una giustificazione in più per devastare l’unica area SIC a ridosso di Padova, il Tavello. A questo proposito è facile capire perché non sono bastate quattro interpellanze della minoranza o le sollecitazioni del coordinamento No-GRA di Limena per avere informazioni sullo stato di avanzamento del GRA e del ricorso pendente al TAR di cui si sono lasciati scadere i termini, l’amministrazione Costa era probabilmente occupata da altro.
Federico Scantamburlo
Coordinamento NO-GRA di Limena, un Tavello per tutti.
mercoledì 30 giugno 2010
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