L'area del Tavello è una zona suggestiva per il paesaggio, la fauna e la flora.
Si può percorrere l'intera zona racchiusa da una grande ansa del fiume Brenta fino a Vaccarino seguendo l'argine costruito a protezione dall'esondazione del fiume Brenta (si può trovare l'itinerario completo qui). I limenesi ricordano ancora l'alluvione del 1966 quando fu necessario tagliare l'argine maestro per lasciare defluire le acque nella zona golenale. Nei racconti di chi visse quei momenti si rivive la concitazione, la paura e la sensazione di impotenza di fronte alla forza delle acque.
Camminando lungo l'argine si entra in un'atmosfera che è rimasta inalterata nel tempo con la tipica vegetazione golenale spontanea e disordinata, con i suoni della natura e il verso di animali che qui trovano l'habitat ideale (aironi, garzette, corvi, falchi, volpi, lepri).
Ad una curva dell'argine si resta colpiti da un grande gelso, "el moraro", che segna un confine di proprietà e la cui immagine è il simbolo del nostro comitato.
L'argine è parte di un tracciato dell'ippovia Padova-Carmignano e capita spesso di imbattersi in gruppi di cavalli e cavalieri che la percorrono (con grande gioia dei bambini).
Molto particolare è il viale alberato che da casa Tonello arriva fino alla villa De Benedetti a Vaccarino; il paesaggio tutt'intorno ricorda le grandi campagne che fino a 50 anni fa erano caratteristiche della zona.
S.I.C. e Z.P.S.
La zona del Tavello è un Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C. n° IT3260018 "Grave e Zone Umide della Brenta" - 92/43/CEE Direttiva Habitat) oltre che una Zona di Protezione Speciale (Z.P.S. dell'area Golenale della Brenta). I S.I.C. sono aree che:
• contribuiscono in modo significativo a mantenere o ripristinare un habitat naturale,
• danno modo di mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente una o più specie animali e vegetali,
• forniscono un significativo apporto al mantenimento della biodiversità di una determinata zona.
Per tutelare queste aree tutti i progetti infrastrutturali ed edili che interessano un S.I.C. devono essere sottoposti ad un iter autorizzativo che prevede anche l'attiva partecipazione della cittadinanza mediante la presentazione di osservazioni e rilievi.
L'iter passa attraverso la Valutazione Ambientale Strategica, lo Studio di Impatto Ambientale, la Valutazione di Impatto Ambientale (D.Lgs. 152/06) e la Valutazione di Incidenza Ambientale prevista dalla Direttiva Habitat. Questo particolare iter deve essere svolto nella sua interezza indipendentemente dal fatto che il progetto rientri o meno in speciali normative (vedi "Legge Obiettivo") atte ad accorciare i tempi di istruttoria.
martedì 10 marzo 2009
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